Aggiornato il 02/07/2023 da Gaetano Matarese

Venerdì 18 giugno 2023 ho partecipato in qualità di tutor dell’Ente Nazionale per il Microcredito(ENM) alla presentazione del progetto “Microcredito di libertà”.
L’evento, promosso dal dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri, è stato sviluppato dall’Ente nazionale per il Microcredito ed ha visto la partecipazione di diversi relatori sotto la moderazione della Dott.ssa Daniela Brancati,capo progetto Enm.
In questo articolo oltre a farti un brevissimo resoconto dell’incontro aggiungerò qualche riflessione sul microcredito e sul ruolo del tutor.
Introduzione del presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito

Il primo intervento è stato quello del Dott. Mario Baccini, presidente dell’ENM, che ha definito il microcredito uno strumento fondamentale dell’economia sociale di mercato in grado di promuovere l’inclusione sociale e finanziaria di persone considerate non bancabili.
Nel caso specifico dell’evento le protagoniste erano tutte le donne vittime di violenza economica ovvero “atti di controllo e di monitoraggio del comportamento di una donna in termini di uso o distribuzione del denaro, con la costante minaccia di negare risorse economiche”.
Le parole chiave del Microcredito di Libertà

A seguire gli interventi dei referenti dei partner del progetto:
- Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana:ha lanciato un invito generalizzato alla riscoperta della comunità ricordandoci che le persone oltre ai bisogni hanno anche diritti e risorse(nella sua esperienza infatti la maggior parte delle domande di assistenza sono finalizzate oltre che all’ottenimento di credito anche a ricevere formazione).
- Dott.Raffaele Rinaldi, responsabile Servizio Credito e Finanza dell’ABI:ha rimarcato l’importanza di una scrupolosa istruttoria da parte della banca prima di concedere un finanziamento per evitare di sovraindebitare un richiedente.
In tale ottica ha lodato la buona prassi di assistere chi ottiene un finanziamento sottoforma di microcredito nella fase di rimborso, (compito esercitato dal tutor).
- Dott.ssa Claudia Benedetti, responsabile Segreteria Generale e Sviluppo Mutualità di Federcasse:ha messo in luce due aspetti problematici della violenza economica:la solitudine e la sudditanza.
Inoltre ha sottolineato che è fondamentale che una buona idea diventi una buona formulazione progettuale.
Prima di passare agli altri interventi qualche riflessione sui precedenti.
Ho individuato 3 concetti chiave fondamentali che costituiscono il fondamento dell’attività che esercito come tutor:
- Risorse:chi inizia un percorso per una richiesta di microcredito è alla ricerca di risorse economiche ma per ottenerle deve scoprire e sviluppare le proprie risorse personali in termini di attitudine e competenze.
- Evitare Sovraindebitamento:questo è un concetto al quale tengo molto perché il sovraindebitamento è un mostro che incontro spesso anche durante l’attività come consulente del credito e patrimoniale. Troppe persone si ritrovano a non poter far fronte ai debiti contratti a causa di una cattiva pianificazione e/o una gestione non equilibrata delle proprie risorse. Parte di responsabilità la attribuisco anche ad un sistema che spinge consulenti del credito o finanziari e banche a vendere prodotti piuttosto che suggerire soluzioni.
- Trasformare un’idea in una formulazione progettuale:una buona idea senza un’accurata pianificazione ed esecuzione è inevitabilmente destinata a fallire.
Le strutture a sostegno di donne in difficoltá

Gli altri interventi sono stati tenuti da responsabili di cooperative sociali, Cav(centri antiviolenza), case famiglia o enti a tutela di donne.
In particolare sono intervenute Raffaella Mossa per l’associazione liberamente donna in Abruzzo;Katia Graziosi per l’Udi di Bologna;Daniela Santanchia;Daniela Santarpia come presidente di E.V.A centro antiviolenza in Campania;la Dott.ssa Nunzia Musicco e l’avv.Laura Terracciano per il telefono Rosa;la Dott.ssa Tania Berti in qualità di presidente di Artemisia dalla Toscana;la Dott.ssa Lili Antonacci per Ala consulenze in Veneto;la Dott.ssa Oria Gargano come presidente della cooperativa sociale Befree nel Lazio.

Donne che ce l’hanno fatta
Inoltre ci sono state alcune testimonianze di donne che sono riuscite a migliorare le proprie vite grazie a un piccolo sostegno.
Tra queste, solo per citarne qualcuna c’è la storia di Paola, donna con un passato burrascoso che è riuscita a trovare supporto dal Centro Antiviolenza gestito dalla cooperativa Befree.
Ha iniziato un percorso di formazione multidisciplinare e con le nuove competenze acquisite ha fondato una cooperativa sociale,della quale è presidente,insieme ad altre 7 donne.
Altra storia ispiratrice è quella di Alla che con l’aiuto dell’Udi di Bologna è riuscita a creare un gruppo di mutuo aiuto per donne in difficoltà fornendo loro assistenza psicologica ed economica.
Tutte le altre storie hanno in comune donne vessate che sono riuscite a rendersi indipendenti e trovare la propria strada grazie ad un piccolo sostegno morale ed economico.
Ognuna di loro a sua volta aiuta chi si trova in difficoltà contribuendo alla creazione di un circolo virtuoso.
Ovviamente ogni percorso di crescita non si sarebbe potuto attuare senza un supporto anche economico e in tal senso è fondamentale il ruolo delle banche che aderiscono allo strumento del microcredito.
I referenti delle banche

Durante il convegno erano presenti i seguenti referenti:
- Dott. Stefano Gallo per Unicredit
- Dott.Fabio Montesano per Fidimed
- Dott.Ivan Lorenzon per Cassa Centrale Banca
- Dott.Bruno Cassola per BCC Iccrea
Nei loro rispettivi interventi hanno inquadrato il microcredito dal punto di vista tecnico e, incalzati da una domanda della Dott.ssa Brancati, si sono focalizzati sulle tipologie di garanzie necessarie per la parte di finanziamento non coperta dal fondo di garanzia.
Il succo della domanda era:
“quali garanzie deve offrire il richiedente di un finanziamento nei casi in cui la copertura del fondo non è completa?”
Per capire bene il nodo della questione ti spiego in breve come funziona il fondo di garanzia.
Partiamo con il definirlo.
La definizione piú chiara che ho trovato:
“La garanzia del Fondo è una agevolazione del Ministero dello Sviluppo Economico, finanziata anche con risorse europee, che può essere attivata solo a fronte di finanziamenti concessi da banche, società di leasing e altri intermediari finanziari”.
In altri termini la garanzia viene attivata solo se viene concesso un finanziamento ed è una sorta di paracadute per l’intermediario finanziario che non lo concede.
In caso di mancato pagamento delle rate da parte del richiedente il fondo provvede a “risarcire” la banca o altri intermediari dell’importo mancante.
La percentuale di copertura da parte del fondo varia a seconda delle tipologie di finanziamento.
Nel caso del microcredito imprenditoriale la percentuale coperta è dell’80 %.
Per quanto riguarda il microcredito sociale copre il 100% del finanziamento.
Cosa succede se andiamo a richiedere un finanziamento
Nei casi di non copertura totale da parte del fondo ogni istituto di credito richiede differenti tipologie di garanzie a seconda del caso che hanno davanti.
Per quanto riguarda il microcredito tuttavia non possono essere richieste le cosiddette “garanzie reali”.
Tutti i referenti erano d’accordo nel sostenere che idee con una solida progettualitá fanno spesso venir meno l’esigenza di ulteriori garanzie.
In tal senso é fondamentale il ruolo del tutor che aiuta l’aspirante imprenditore/imprenditrice nella predisposizione di un efficace ed efficiente business plan.
L’intervento della ministra Roccella

A chiusura degli interventi ha parlato l’on.Roccella,ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità.
Ha sottolineato l’importanza del microcredito perché consente alle donne di ripartire dai propri talenti e di mettere a frutto le proprie capacità.
Aggiungo che il microcredito offre la possibilità a tutti i soggetti che troverebbero difficoltà ad accedere a finanziamenti tradizionali perché non in grado di offrire le cosiddette garanzie reali.
Un’altra vasta platea di beneficiari sono ad esempio gli aspiranti imprenditori che hanno bisogno di fondi per avviare una propria attività.