Aggiornato il 17/08/2022 da Gaetano Matarese
In questi anni è diventato sempre più difficile per privati, aziende e piccole realtà accedere al credito attraverso gli istituti bancari, le finanziarie, con finanziamenti europei, nazionali, regionali.
In questo momento così delicato della vita italiana, dopo l’annus horribilis 2020, con i lockdown e il diffondersi del Coronavirus, il desiderio di rilanciarsi è comune a qualunque tipo di attività.
Per ripartire però servono sostegni concreti, fondi reali, ed in particolare serve liquidità.
Purtroppo sempre più spesso le aziende si vedono rifiutare queste necessità dalle banche a causa di parametri sempre più stringenti introdotti da varie normative europee.
Le aziende italiane in difficoltà vanno dunque alla cerca di metodologie alternative, rimanendo sempre nella piena legalità. Una di questa alternative concrete, senza dubbio quella che riscuote più successo, è proprio il social lending.
Si tratta di una forma di finanziamento tra privati, che si perfeziona online, quando una piattaforma mette in contatto un investitore che presta denaro, sia esso un cittadino, un’impresa, o un’istituzione, con un soggetto che invece cerca liquidità.
Questo tipo di piattaforma svolge la funzione di ponte tra richiesta ed offerta.
Quello che si va a creare da questa relazione viene appunto chiamato social lending.
Fondamentale ribadire che il social lending è un’attività del tutto legale e nulla a che fare con pratiche di usura. Il social lending infatti è regolato dalla Banca d’Italia, che lo ha inserito nelle metodologie di finanziamento nel 2017 attraverso una definizione ben precisa:
“Il social lending è uno strumento attraverso il quale una pluralità di soggetti può richiedere a una pluralità di potenziali finanziatori, tramite piattaforme on-line, fondi rimborsabili per uso personale o per finanziare un progetto”.
Questa importante pratica si è diffusa fin da subito su tutto lo stivale e in questi anni sono state molte le aziende straniere che hanno investito in Italia aprendo piattaforme per il social lending.

Come abbiamo già accennato il social lending è una forma di finanziamento alternativo alle classiche strade del credito (banche, fondi, istituti creditizi).
La procedura da seguire è leggermente diversa da quella da seguire per un prestito personale
Il social lending nasce e si perfeziona su internet ed infatti viene anche chiamato “peer to peer lending” ovvero “prestito da punto a punto”, con un chiaro riferimento al funzionamento di internet.
Infatti il sistema “peer to peer” (traducibile in “da punto a punto”) è una delle strutture fondamentali che rende il web quello che è.
In sostanza dunque il social lending è un prestito tra privati che viene messo in atto attraverso la rete internet. Una sorta di evoluzione tecnologica dei vecchi prestiti tra privati.
Prima di queste forme innovative di credito per ricevere un prestito da un privato bisognava conoscere molto bene l’altra persona o ente.
Tutto si basava su un rapporto di fiducia reciproca.
Con il social lending invece entrano in contatto persone ed enti che non avevano instaurato nessun tipo di rapporto in precedenza: due perfetti sconosciuti che instaurano un rapporto di natura economica ben regolamentato e disciplinato.

Come abbiamo detto in precedenza al centro di questo tipo di rapporto economico c’è proprio la piattaforma di social lending. Infatti è questa che mette in contatto il soggetto richiedente e il prestatore.
Ma il ruolo della piattaforma non si limita a questo: è compito di queste aziende controllare che i richiedenti offrano delle garanzie e che siano nelle condizioni di ripagare il debito.
Oltre a ciò i siti di social lending devono necessariamente anche fare la verifica inversa, ovvero controllare l’identità dei prestatori di modo da accertarsi:
- della provenienza del denaro
- che tutto venga svolto nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti.
Il sistema quindi ruota tutto attorno all?opera della piattaforma di social lending decretandone il ruolo fondamentale. Senza dubbio questa forma di prestito riscuote molto successo proprio per la sicurezza offerta da alcune piattaforme e per la velocità.
Infatti grazie alle piattaforme si possono ottenere prestiti in tempi rapidissimi rispetto a quelli dei canali classici, in alcuni casi si può ottenere il finanziamento nel giro di poche ore!
Oltretutto i tassi di interesse nel social lending solitamente sono sensibilmente più bassi rispetto a quelli offerti dagli istituti creditizi.
Il risparmio è dovuto al fatto che per i prestatori è più facile gestire tutto online tramite piattaforme che garantiscono un ritorno di investimento più elevato rispetto ad altre vecchie forme di investimento.
Per Approfondire —> Le migliori piattaforme P2P Lending italiane

Ogni piattaforma ha delle sue regole specifiche ma possiamo dire che in linea generica la procedura è più o meno la stessa per tutti i siti che offrono questo importante servizio.
La prima cosa da fare è di iscriversi al sito di social lending senza dimenticare di selezionare in quale ruolo si vuole accedere a questo servizio: prestatore o richiedente.
Se si è prestatori bisognerà inserire:
- le proprie generalità
- tutti i dati richiesti dal modello di registrazione
- la somma che si vuole investire
- il rendimento atteso e il rischio.
Il richiedente invece, oltre alle generalità e ai dati necessari alla piattaforma, dovrà specificare la somma di cui necessita, il motivo e la durata del prestito.
Tutte le informazioni devono corrispondere al vero e in base a queste la piattaforma assegnerà un rating dei richiedenti, che aiuterà i prestatori a scegliere i migliori investimenti.
Ad un rating più basso del richiedente corrisponderanno tassi di interessi più bassi da pagare.
Una volta che il richiedente avrà formulato la sua richiesta e che questa sarà verificata e accettata, la piattaforma la metterà sul proprio marketplace e i prestatori possono iniziare a finanziare.
Quando tutta la somma necessaria sarà stata raccolta verrà accreditata sul conto del richiedente in tempi molto rapidi e, a tal fine, tutte le pratiche burocratiche saranno gestite dalla piattaforma stessa.

Il social lending è un’attività legale regolata direttamente dalla Banca d’Italia che offre la possibilità di fare investimenti e non è né più né meno rischioso che giocare in borsa o acquistare fondi di investimento.
Come nelle attività appena citate bisognerà dunque ridurre al minimo i margini di rischio non esponendosi a situazioni delicate.
Un esempio è scegliere di prestare denaro a progetti di investimento convincenti, senza mai investire più di quanto sia nelle proprie possibilità.
Nel caso in cui l’azienda a cui abbiamo prestato denaro fallisca, le piattaforme di social lending più accreditate hanno al loro interno anche un programma di recupero crediti.
Hai mai avuto esperienza con una di queste piattaforme?
Scrivilo nei commenti!!